domenica 7 aprile 2013

Vescovo di Roma

"Dio non è impaziente come noi che vogliamo tutto e subito, anche con le persone", scandisce Francesco nell'omelia. E aggiunge:"Dio è paziente con noi perché ci ama, e chi ama comprende, spera, dà fiducia, non abbandona, non taglia i ponti, sa perdonare, ci aspetta sempre, anche quando ci siamo allontanati". Francesco prende possesso della cattedra di vescovo di Roma impugnando il pastorale di Paolo VI, una croce astile d'argento con raffigurato Cristo, invece della ferula d'oro di Pio IX che ha utilizzato in questi primi giorni del Pontificato. Giovanni Paolo II ha sempre usato il pastorale di Papa Montini nei 27 anni del suo Pontificato. Benedetto XVI dopo un paio d'anni era invece tornato alla ferula che è il simbolo del ministero petrino, mentre il pastorale (anche se in realtà è una croce astile) avvicina il vescovo di Roma agli altri vescovi."Dio non è mai lontano e se torniamo a Lui, è pronto ad abbracciarci", spiega Bergoglio. Infatti, "la pazienza di Dio deve trovare in noi il coraggio di ritornare a Lui, qualunque errore, qualunque peccato ci sia nella nostra vita: nel sentire il mio peccato, nel guardare il mio peccato io posso vedere e incontrare la misericordia di Dio, il suo amore e andare da Lui per ricevere il perdono". Racconta Bergoglio:"Nella mia vita personale ho visto tante volte il volto misericordioso di Dio, la sua pazienza, ho visto anche in tante persone il coraggio di entrare nelle piaghe di Gesù dicendogli: Signore sono qui, accetta la mia povertà, nascondi nelle tue piaghe il mio peccato, lavalo col tuo sangue. E ho sempre visto che Dio l’ha fatto, ha accolto, consolato, lavato, amato". Quindi"lasciamoci avvolgere dalla misericordia di Dio; confidiamo nella sua pazienza che sempre ci dà tempo; abbiamo il coraggio di tornare nella sua casa, di dimorare nelle ferite del suo amore, lasciandoci amare da Lui, di incontrare la sua misericordia nei Sacramenti". Così "sentiremo la sua tenerezza, sentiremo il suo abbraccio". Un lungo applauso dei fedeli, che gremiscono la chiesa di San Giovanni in Laterano, sottolinea il momento in cui papa Francesco si siede sulla cattedra della Basilica Lateranense, insediandosi ufficialmente come Vescovo di Roma nella sua cattedrale. Al suo fianco, il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini e il vicario emerito Camillo Ruini, i due porporati che con il pontefice concelebrano la messa, nella "Domenica della Misericordia". Nell'atrio della Basilica di San Giovanni in Laterano, Francesco ha baciato la croce, come è prassi nella presa di possesso di una basilica da parte di un vescovo. Poi ha fatto un piccolo segno di croce sulla propria fronte e su quella del cardinale Agostino Vallini, suo vicario per Roma. Un gesto, quest'ultimo non previsto dal protocollo della cerimonia. Si tratta quasi di una implicita conferma del porporato nel suo ruolo di principale collaboratore pastorale del nuovo Pontefice per la città eterna. Appena entrato in basilica ha salutato uno ad uno i disabili che si trovano tra le prime file. Molto commovente l'abbraccio con una ragazzina sulla sedia a rotelle. Poco prima aveva attraversato in auto scoperta il grande sagrato della cattedrale di Roma. Nel chinarsi a salutare i fedeli Bergoglio ha perso la papalina bianca e ha continuato il suo giro a capo scoperto. Sul piazzale da oggi intitolato a Karol Wojtyla ha benedetto la nuova targa toponomastica con la scritta: "Largo Beato Giovanni Paolo II - Pontefice dal 1978 al 2005".

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